Il mestiere di chef se l’è trovato tra le mani senza neanche accorgersene. Anzi, forse è stato proprio il mestiere a scegliere Tino. Ragazzo, ai tempi della scuola, iniziò ad affiancare il padre che vendeva formaggi, e nelle vacanze estive lavorava nei ristoranti di San Polo di Piave, il suo paese natio. Quella della cucina è una vera passione, che emerse precoce e prepotente.
La cucina è una passione, è amore che voglio trasmettere a tutti. Sono sempre alla ricerca del nuovo, tra gli alimenti, le combinazioni, le modalità di presentare i piatti, in particolare quando li preparo per persone che arrivano da lontano, da tradizioni molto diverse dalla mia.
Con il suo lavoro, Tino intende valorizzare i prodotti di qualità della sua terra, portando avanti le tradizioni gastronomiche che sono l’eredità della sua famiglia. Questo, assieme alla cultura dell’impegno e della passione per il lavoro, costituisce il DNA della sua cucina. “Se posso dire di avere successo – afferma – lo devo proprio a questa fedeltà alla mia identità, che viene colta anche dal pubblico, e diventa la firma di ogni mio piatto.”
Compito dello chef è esaltare le materie prime, che devono rigorosamente essere “grandi”, ovvero di prima qualità, per emozionare chi le degusterà. Emozionare passa anche attraverso l’estetica: il piatto è un contenitore sui cui noi creiamo un disegno.
I ristoranti in Veneto
A 22 anni già dirigeva uno dei più rinomati ristoranti di Treviso e nel 1998 apriva il suo primo locale “Al Traghetto”, tuttora location di successo del gruppo. “Sono legato da un affetto speciale per questo luogo che mi ha affascinato subito – racconta – ispirandomi i menu di pesce. Nel tempo è cresciuto, cambiando assieme a me ma mantenendo la sua natura, la sua identità di ristorante accessibile, semplice e raffinato, dove trascorrere momenti di completa piacevolezza, che passa dagli occhi, dalla mente e dal cuore, e dal palato.”
Una vocazione diversa è quella di Villa Tre Panoce, a Conegliano, che gestisce dal 2014. Si tratta di un luogo con una tradizione importante, sia come ristorante, sia come villa storica. Qui Tino Vettorello ha voluto mantenere quel sapore di tradizione che si respira entrando in casa, creando al contempo un ambiente raffinato, in tono con le proposte della cucina, innovativa e creativa, ma con radici solide nella tradizione veneta e italiana.
Noi italiani abbiamo una tradizione culinaria gloriosa, un vero gioiello della gastronomia nel mondo. Non dobbiamo assolutamente snaturarla, pur nell’evoluzione inevitabile del gusto e della cucina stessa.
Tino chef gestisce inoltre altre location in Veneto: a Conegliano, Venezia, Lido di Venzia, e alcune dimore storiche.
Chef delle star e dei grandi eventi sportivi
Da alcuni anni Vettorello è responsabile della ristorazione di grandi eventi internazionali, curando l’intera gestione dei servizi in location esterne. Dal Festival del Cinema di Venezia ai Giochi Olimpici invernali che si sono svolti a Sochi, in Russia, nel 2014, l’intera offerta gastronomica è firmata Tino Chef. E’ un’attività che pone sfide importanti, ma che rende altrettanto grandi soddisfazioni. In questi contesti Tino crea le sue interpretazioni personali della cucina veneta, con divagazioni che si ispirano all’evento, o ai suoi personaggi. Il caso più recente è il “Rombo alla Clooney”, una portata che ha dedicato all’attore, ospite del Festival del Cinema di Venezia. Cucinare per gli sportivi, invece, invita ancora di più ad una cucina salutistica, pulita e semplice, dove la qualità degli alimenti fa la differenza.